Il farmacista: vorrei ma non posso

Quando il rapporto con i pazienti diventa difficile da gestire, quello che vorremmo e non possiamo fare…

LA REALTÀ DEL FARMACISTA: TRA SOGNI E DOVERI

Quello che vorremmo (ma non si può!)

Dai, ammettiamolo: quante volte abbiamo sognato un telecomando per mettere in muto il paziente che non la finisce più? O una botola sotto i piedi di chi arriva 5 minuti prima della chiusura con 20 ricette? Sarebbe bellissimo avere un cronometro gigante che si illumina di rosso quando qualcuno supera i 3 minuti di monologo sulla vita del suo gatto!

Quello che dobbiamo fare (sul serio)

Ok, torniamo con i piedi per terra. La verità è che dobbiamo trovare un modo intelligente per:

• Gestire le code senza sembrare disumani

• Dare informazioni chiare e veloci

• Mostrare empatia… ma non troppa

• Mantenere la calma quando vorremmo urlare

Vi propongo due esempi dalla vita vera:

1. La signora Maria delle 19:29

Arriva sempre all’ultimo, parla tantissimo, ma ha davvero bisogno di aiuto perché è sola. Soluzione? Un sorriso veloce, due chiacchiere essenziali e, se possibile, suggerirle di venire in orari più tranquilli, sapendo che non lo farà mai…

2. Il super-ansioso del lunedì mattina

Vuole sapere TUTTO di OGNI farmaco. Gli diamo un appuntamento in un momento più tranquillo, magari preparando prima un foglio con le informazioni principali, oppure invitarlo a informarsi sui siti più “seri” invece che dr.G.

In conclusione

Non possiamo buttare fuori i pazienti a calci (anche se a volte la tentazione è forte!), ma possiamo organizzarci meglio. L’importante è non perdere il sorriso e ricordarsi che anche noi, dall’altra parte del bancone, possiamo essere pazienti insopportabili.

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